Apple, il Vision Pro segna la fine del metaverso
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Da questo punto di vista, il metaverso rappresenta un clamoroso scostamento rispetto alla traiettoria finora seguita dalle nuove tecnologie. Fino a oggi, questa traiettoria andava infatti verso un’integrazione sempre maggiore tra mondo online e mondo offline, tra digitale e fisico. Un’integrazione che procede da decenni, ma ha compiuto un enorme passo avanti nel 2007 con l’avvento del primo vero e proprio smartphone: l’iPhone (ovviamente sempre di Apple). Lo smartphone è infatti un passo in avanti fondamentale: avendo grazie a esso il mondo online sempre in tasca e a portata di mano, la sua distanza da quello offline si riduce drasticamente.

La completa fusione è ancora distante, ma la dicotomia online/offline inizia a cedere: possiamo immergerci nei social media mentre ci spostiamo fisicamente da un luogo all’altro, possiamo ricevere indicazioni online che facilitano i nostri trasferimenti fisici in tempo reale, possiamo in ogni momento cercare informazioni online relative a qualcosa che abbiamo appena visto di persona camminando. Con lo smartphone diventa finalmente del tutto chiaro quale sia la direzione che stiamo seguendo: i due ambienti – fisico e digitale, online e offline – iniziano a intrecciarsi sempre di più.

L’ultima frontiera

Lo smartphone, però, rappresenta un elemento di frizione tra i due ambienti, costringendoci, per esempio, ad alternare continuamente lo sguardo tra il telefono e la strada quando usiamo le indicazioni di Google Maps. L’obiettivo del Vision Pro è quello di eliminare quest’ultima frizione: in futuro, per restare al nostro esempio, le indicazioni di Google Maps verranno proiettate davanti ai nostri occhi e integrate digitalmente sull’asfalto fisico. Con la realtà aumentata, diventa quindi possibile – quando e se questa tecnologia sarà più sviluppata e i dispositivi sufficientemente agevoli – fondere definitivamente mondo fisico e mondo digitale, laddove il metaverso in salsa zuckerberghiana punta invece a immergerci interamente nel secondo.

E allora, che cosa ne pensa proprio Mark Zuckerberg della visione delineata da Apple, che sembra contrapporsi direttamente alla sua? Parlando durante un meeting aziendale, il ideatore di Meta non ha solo (comprensibilmente) sottolineato l’elevatissimo prezzo del prodotto Apple (3.500 dollari), ma ha anche spiegato come nel suo metaverso “le persone interagiscono in nuovi modi, sono attive e fanno cose”, mentre nel demo di Apple si vede soltanto “una persona seduta sul divano. Potrebbe anche essere il futuro dell’informatica ma non è quello che voglio io. C’è una vera e propria differenza filosofica in termini di come approciamo tutto ciò.



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di Andrea Daniele Signorelli www.wired.it 2023-06-18 15:00:00 ,

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